Gran Bretagna: lo sfogo su Facebook le fa perdere il lavoro

Kimberly Swann, impiegata londinese aveva scritto su Facebook: “Il mio lavoro e’ noioso“. Questa la frase incriminata che è costata alla ragazza il posto di lavoro nella piccola azienda di Clacton dove lavorare. Le motivazioni secondo i responsabili del personale sarebbero nello “screditare” l’azienda on-line (anche se in realtà il nome dell’azienda non era mai apparso su Facebook).
Fatto sta che il datore di lavoro ha rilasciato alla stampa dichiarazioni del tipo: “Kimberley, primo giorno di lavoro, – oh my God – cosi’ noioso”. Al secondo giorno invece – Kimberly tutto quello che fa e’ macinare carta e fare fotocopie, oh my God“. Qui la chiamata del capo nel suo ufficio per dirle: “Ho visto i suoi commenti su Facebook, non voglio che la mia società venga screditata“.
Inutile è stata la difesa della giovane che lunedì scorso si è vista recapitare a casa la lettera di licenziamento immediato con il rapporto che cita: “Se non si sente appagata e non le piace, crediamo sia meglio concludere con effetto immediato il rapporto con la Ivell Marketing & Logistics“. Dalla sua Kimberly ha avuto però i sindacati che subito sono partiti legislativamente per tutelare la ragazza.
Non è il primo caso di licenziamento dovuto da Facebook, già il mese scorso erano stati buttati fuori alcuni impiegati di “Marks & Spencer” – la catena di grandi magazzini – perchè on-line aveva definito i propri clienti degli “idioti”. Stessa sorte ricordiamo a Novembre per i lavoratori della “British Airways” che parlavano dei passeggeri della compagnia con toni poco graditi definendoli “puzzolenti e fastidiosi”. Analogia i tredici steward e hostess che avevano descritto come “zotici” i viaggiatori della “Virgin Atlantic“.

Lo sfogo sul social network, viene visto come mezzo di comunicazione con i propri amici, ma molto spesso secondo gli psicologi, non viene dato giusto peso a ciò che si scrive “in pubblico”. Questo può essere un forte handicap per gli utilizzatori dei network, perchè creano un personal branding scadente che riporta a sicure conseguenze in ambito personale e lavorativo.

Facebook: in numero di Dunbar non è applicabile

Cos’è il numero di Dunbar? E’ il limite cognitivo del numero di persone con le quali un soggetto può coltivare e mantenere stabile un rapporto sociale. Per la precisione corrisponde a 150 individui. Oltre a questa soglia possono esserci dei piccoli accenni di rapporti. In una recente intervista del The Economist a Cameron Marlow si è parlato di questo argomento applicato alla sfera Facebook. Secondo voi cosa ne è emerso? La soglia aumenta o diminuisce?

Ora Facebook chiede agli utenti l’approvazione dei termini d’uso

C’è stata una piccola rivoluzione nell’universo Facebook che non poteva passare inosservata a noi di IoChatto.  Finalmente Mark Zuckerberg chiederà agli utenti di approvare i nuovi “terms of use” di Facebook. Il primo passo di questo cambiamento nella politica aziendale del famoso social network, è stato sicuramente il ripristino dei vecchi termini d’uso, a seguito delle lamentele di numerosi utenti, che ha visto in prima fila il gruppo da noi creato per protesta contro i cambiamenti al contratto finale avvenuti a febbraio. Ma dopo tante critiche, ora Facebook si prepara a presentare una bozza che apre al giudizio degli utenti.
Zuckerberg, però, non si limita a questo.

Per rendere la sua proposta chiara e comprensibile anche agli internauti meno esperti, il boss di Facebook promette che stavolta il contratto sarà scritto in termini chiari e senza ambiguità che si possano prestare a diverse interpretazioni.

Facebook non decolla in Cina

Il fenomeno di Facebook sembra necessitare di un ridimensionamento dato dalle statistiche (non ufficiali) dei paesi dell’Est. In effetti, sembra che il super network da 175.000.000 di utenti, non trovi spazio nella più grande comunità di navigatori mondiali: la Cina.
Il paese che conta circa 300 milioni di internauti, ha solo 1.000 iscritti a Facebook. Questo conferma che il paese della Grande Muraglia, ha un modo tutto suo di vivere Internet ed i fenomeni del Web. Ci è passato Google che viene quotidianamente sorpassato dal rivale dagli occhi a mandorla Baidu, oppure il provider di posta e news Yahoo che ha un concorrente spietato come Sina e Sohu. In ultimo ma non per importanza è l’inutilizzo del client di messaggistica Messenger della Microsoft sorpassato dal cinese QQ.
Secondo i rumors il flop di Facebook in Asia è dovuto ad una molteplicità di fattori quali quelli culturali, politici ed economici che insieme fanno una barriera tra Oriente ed Occidente. I sociologi cinesi discutono sul fatto che molti cittadini cinesi non hanno interesse ad ampliare la propria cultura ed e le proprie conoscenze, ma soprattutto non hanno interesse a rendersi pubblici ed infatti gradiscono i network che utilizzano nickname.
La Cina comunque ha i propri social network come Xiaonei (nato a Dicembre 2005) ed il network della Università Tsinghua di Pechino che conta oltre 15.000.000 di utenti.

Facebook offre lavoro agli internauti

Facebook ha deciso di mostrarsi al grande pubblico non più solo come uno spazio ludico, ma diventando utile all’utente. Infatti, ha stretto un accordo con il noto JobFinder CareerBuilder per la pubblicazione on-line degli annunci di lavoro. Il servizio, ha l’opportunità di mostrare solo ed esclusivamente le offerte a chi ha i requisiti per i profili ricercati.
Mike Murphy, vicepresidente del settore di vendita per Facebook ha dichiarato che: “Non inseriremo nulla nei profili di nessuno. Abbiamo semplicemente intenzione di offrire annunci pubblicitari utilizzando Facebook Ads per possibili posizioni lavorative, e gli utenti potranno scegliere di parteciparvi o meno“.
La parola poi è passata a Richard Castellini, vicepresidente del settore marketing e consumer di CareerBuilder: “CareerBuilder sta investendo copiosamente per fare promozione sul sito e nella rete di Facebook, così facendo avremo presto la possibilità di rivendere alcuni spazi pubblicitari per continuare per conto dei nostri clienti“.

Pubblichiamo di seguito da comunicato stampa le posizioni aperte degli annunci che si trovano per lavorare in Facebook, con relativa location:

Facebook: pronto a prendere il decollo con Virgin

Fino ad oggi vi piaceva volare? Da domani vi piacerà ancora di più. Se siete dei veri maniaci di Facebook gradirete certamente la nuova trovata della Virgin, nota compagnia aerea, che ha deciso di sviluppare applicazioni compatibili con Facebook connect che permettano di usufruire dei servizi del social network anche in volo sui loro aerei. Ora si che Facebook è pronto a prendere il volo in tutti i sensi. Che ne dite?

Modena: Offendono una compagna su Facebook e vengono sospesi

Offendere una persona su Facebook potrebbe essere rischioso. E’ partita da Modena, la lotta del Preside dell‘Istituto Superiore Fanti di Carpi (Modena) contro quattro ragazzi che hanno offeso una compagna di classe pubblicamente su Facebook. I 5 giorni di sospensione, sono stati pochi secondo le persone che hanno definito l’atto come una violazione pesante della privaci della ragazza attuata con parole offensive e di poco gusto.
La scoperta fatta da un professore dello stesso Istituto, è stata portata in aula il giorno dopo quando i quattro convocati nell’ufficio del Preside Gian Michele Spaggiari, sono stati puniti. Spaggiari ha dichiarato che: “Davanti a un episodio del genere, che riguarda a tutti gli effetti la scuola, non potevamo fingere l’indifferenza. Abbiamo ritenuto importante lanciare un messaggio educativo forte: i ragazzi entrando a scuola accettano delle regole basate sui valori e sul rispetto reciproco. Il loro comportamento è stato di segno opposto, lo abbiamo punito anche se abbiamo lasciato aperta la strada ad un ravvedimento”.

Pet Society, attenzione alle truffe su Facebook

Gli utenti del forum della Playfish, la compagnia che su Facebook gestisce Pet Society, mettono in guardia gli iscritti a questo popolare social game dal pericolo spam, che stavolta riguarda un caso tutto italiano.

L’avviso riguarda infatti il gruppo “Pet Society Italia” un gruppo dedicato a tutti i giocatori italiani di Pet Society che vogliono aumentare le loro pet-amicizie ed effettuare scambi. Il gruppo è stato fondato da Paolo Valle, che in passato dichiarava di lavorare per la Playfish e di avere grazie a ciò il privilegio di coins illimitati e oggetti in anteprima non ancora usciti nel negozio. Proprio in virtù di questi privilegi, Paolo Valle promuoveva lo scambio di oggetti rari.

Se siete iscritti a questo gruppo, e avete ricevuto da Pet Society Italia una mail in cui vi vengono promessi oggetti rari, punti esperienza (paw points) o la possibilità di guadagnare molte monete partecipando a contest o lotterie, non cascateci. Si tratta di un tentativo di spam, o peggio di una truffa che mira a privarvi degli oggetti più preziosi (vestiti o mobili) che appartengono al vostro Pet.

AMI: Facebook è una delle maggiori cause della separazione

Internet, la tecnologia e ad oggi Facebook, entrano con irruenza nella vita di coppia per distruggerla. Già con l’avvento dei cellulari, il numero dei divorzi e delle separazioni era aumentato notevolmente, ma con l’avvento dei social network e quindi la possibilità di essere in contatto con l’altro sesso del mondo intero l’Associazione Avvocati Matrimonialisti (AMI) ha calcolato che l’80% dei tradimenti (aumentati del 45%) vengono scoperti tramite SMS, e-mail, chat o contatti di Facebook.
L’intervistato Avvocato Laura Logli, ha dichiarato: “Ecco una scena tipo: Alla fine di una cena tra amici si scambia il contatto Facebook. Il giorno dopo si commenta in quattro. Poi la conversazione continua in due. Presto diventa un corteggiamento. Ce ne capitano tanti di casi così. Diciamoci la verità: la coppia classica, con tanti pensieri in testa, un lavoro e una famiglia da gestire, non ha tempo né voglia per stare su Facebook. Se si sta ore a scambiarsi messaggini con simil-sconosciuti o con l’ex di 10 anni fa c’è qualcosa che non va”. In pole position ci sono gli incontri con gli ex che sono i primi pericoli della rete. Dice Gian Ettore Gassani, come presidente dell’AMI, riguardo le fobie comuni: “Questo anche perché siamo un popolo di gelosi atavici. E questi mezzi amplificano le nostre fobie.

Facebook connect: Posterous e microblogging

Novità Facebook connect. La new entry di questi giorni è un noto servizio di microblogging: Posterous. La sua pecularietà  è la possibilità di aggiornare il proprio blog in maniera istantanea, con il semplice invio di email dalla nostra casella di posta elettronica. Un servizio che è molto simile a twitter ma che, a differenza di questo, non ha il restringimento dei 140 caratteri per post. Interessante anche la possibilità di immettere numerose foto, video e brani mp3 che potranno essere ascoltati da altri tramite un simpatico audio player. Che dire di Posterous? Semplicissimo da utilizzare e molto divertente. Ma ecco come si lega a Facebook.

Censura YouTube, dove trovare il video di Benigni

Le lamentele circa la censura a YouTube dell’intervento di Roberto Benigni, che a Sanremo ha parlato del governo, di Berlusconi, e di omosessualità, hanno sollevato un bel polverone, nella rete e fuori. Ma per fortuna non esiste solo YouTube, ed ora il video è disponibile al pubblico non solo su Facebook, ma adesso anche sulla piattaforma Vimeo.

“È incredibile che si parli ancora degli omosessuali così, con questa incredibile rozzezza. Sono persone che si amano, non è che per colpa loro finisce la razza, come dice qualcuno. Nella storia dell’umanità ci hanno fatto dei doni enormi, ed è il sentimento dell’amore che caratterizza gli omosessuali. E quando c’è l’amore tutto diventa grande. Nemmeno , nemmeno la fede rassicura, l’unica cosa che rassicura è l’amore”. (Roberto Benigni da Sanremo 2009)

Ricordiamo che la rimozione del video del comico toscano, voluta dalla Rai, è stata motivata da una presunta violazione dei diritti d’autore. Una violazione che però non sembra interessare gli altri materiali Rai presenti su YouTube, tra cui spezzoni di X Factor, e vecchie fiction degli anni ’60. Di seguito, ecco uno dei video dell’intervento a Sanremo 2009. Lo spezzone comprende la recita della lettera di Oscar Wilde al suo amato.

Facebook e YouTube mettono ko un matrimonio all’inglese

Galeotti furono i social network di spicco per l’inglese trentanovenne Stuart Slann. La beffa tiratagli da due “simpatici” utenti di Facebook e YouTube si è riversata in tragedia per l’aitante signore.
Slann, avendo abboccato ad uno scherzo, aveva conosciuto su Facebook una audace fanciulla di nome Emma che si spacciava per residente in Scozia ad oltre 600 kilometri dalla villa di Sheffield di Slann e della moglie. Il loro rapporto nato come una corrispondenza erotica in realtà, era uno scherzo architettato da tifosi dai del Liverpool nei confronti di Stuart accanito tifoso del Manchester United. La corrispondenza erotica, probabilmente non bastava più ai due amici “scherzosi”, al punto tale da organizzare un appuntamento sulla spiaggia di Aberdeen in Scozia in un cottage sperduto dove consumare il proprio amore. La storia avviatasi a Novembre è terminata con il divorzio di Slann e della moglie.

Facebook: contratto cambiato di nuovo dopo le proteste

Non si può dire che Mark Zuckerberg non sappia ascoltare! Dopo le proteste degli ultimi giorni i Terms of Use di Facebook sono cambiati nuovamente. E’ stato reinserito il paragrafo, eliminato con la precedente modifica, dove si dice che:

Hai la facoltà di rimuovere in qualsiasi momento i Contenuti dell’utente dal Sito. Se decidi di rimuovere i tuoi Contenuti dell’utente, l’autorizzazione di cui sopra decadrà automaticamente, ma accetti che la Società possa mantenere in archivio copie dei Contenuti dell’utente. Facebook non rivendica la proprietà dei tuoi Contenuti dell’utente. Tu, come stabilito negli accordi stipulati tra te e la Società, in base ai diritti da te concessi nelle presenti Condizioni, mantieni la proprietà di tutti i tuoi Contenuti dell’utente e di tutti i diritti di proprietà intellettuale o di qualsiasi altro diritto associato ai tuoi Contenuti dell’utente.

In pratica cancellando un contenuto decade la licenza di utilizzo del contenuto stesso che l’utente garantisce a Facebook al momento dell’upload. Inoltre si specifica che la licenza garantita a Facebook non implica la cessione della proprietà intellettuale su alcun contenuto. Una bella vittoria per i milioni di utenti che hanno protestato e, un po’ più in piccolo, anche per IoChatto, che aveva denunciato il cambiamento in un post di lunedì, aggiornando poi questa mattina con l’opinione di Zuckerberg. Il gruppo Facebook che abbiamo creato per protesta verso i cambiamenti al contratto con l’utente ha raccolto 267 iscritti in poco meno di due giorni!

Benigni a Sanremo: censura per YouTube ma Facebook resiste

L’intervento “pro gay” di Benigni a Sanremo era, fino a stamattina, uno dei video più cliccati di YouTube, almeno fino a quando non è apparso l’avviso “Questo video è stato rimosso a causa della violazione dei termini e condizioni d’uso“. Da quel momento, il video di Benigni continua ad essere caricato dagli utenti per essere successivamente rimosso. Tra le ipotesi di censura più accreditate, ci sono le parole di Benigni che invitano al rispetto per chi è omosessuale, parole che forse hanno dato fastidio ad alcuni dirigenti Rai.